Reggio: Tragica commedia andata in scena in consiglio comunale: attori allo sbaraglio in una città sospesa e alla deriva.

Reggio Cal. 7 Giu - “Ruggirà per noi il Leone, di là il raglio di somaro”: sono le parole, che ritornano alla mente, di una canzone a noi cara di cui però fatichiamo a trovare l’interprete del re della giungla all’interno del consiglio comunale di Reggio Calabria. 

La palma di somaro sono invece in tanti a contendersela: non si può infatti non sobbalzare dalla sedia quando si sente un assessore al bilancio, dopo anni di esperienza, affermare, durante la relazione sul bilancio consuntivo 2022, che l’innalzamento del fondo per crediti di dubbia esigibilità sia un parametro positivo per l’ente

Il celebre critico d’arte Vittorio Sgarbi apostroferebbe con il suo celebre “capra” l’assessore in questione, cosa che noi ci guardiamo bene dal fare visto la familiarità della stessa con l’istituto della querela rivolto spesso ultimamente, a scopo intimidatorio, a politici e giornalisti.

L’aumento della consistenza di tale fondo infatti, cosa da imparare al secondo minuto da consigliere comunale e non al nono anno da assessore, vincola risorse disponibili dell’ente per coprire l’ingente massa di crediti da tempo iscritti a bilancio e dovuti all’incapacità di riscossione del comune di Reggio Calabria che si vede così preclusa la possibilità di destinare quei fondi alla spesa corrente. Sicuramente un lapsus di chi ha scritto all’assessore la relazione senza prima spiegargliela.

E’ però tra un intervento e l’altro del consigliere Sera - vero sgherro politico della maggioranza, uno dei pochi infatti tra i banchi di governo ad avere padronanza della lingua italiana ed esperto di attacchi al povero consigliere Marino suo bersaglio preferito ad ogni consiglio (di cui però dimentica di averne condiviso la stessa maggioranza fino ad un paio di mesi prima delle ultime elezioni) – che si produce il momento di massima comicità del consiglio comunale quando il facente finzioni Brunetti, ormai ridotto a sagoma di scadente imitazione falcomatiana, prima si auto complimenta con l’assessore all’ambiente – sé stesso – per come gli operai di Castore hanno lavorato negli ultimi 15 giorni per manutenere il verde pubblico – “anche 12 ore al giorno” (cit.) e poi accusa l’uomo invisibile, non avendolo citato,  per la “precisa volontà di affossare l’aeroporto di Reggio Calabria”. Un dilettante, a nostro parere, rispetto a chi invece ha affossato l’intera città.

Tralasciando il fatto scontato che se agli stessi operai fosse stato dato il compito di curare il verde pubblico totalmente abbandonato negli anni del suo plurimo mandato non sarebbe stato necessario farli lavorare 12 ore al giorno (e ci chiediamo dove sia la minoranza quando simili bestialità vengono proferite in aula!) il vero interrogativo è: a chi si riferisce il dott. Brunetti nella sua gravissima affermazione sull’aeroporto? 

Evidentemente chi parla non misura nemmeno la gravità delle sue parole e qui le cose sono due: o si riconosce la propria inutilità politica, il contare meno di zero che porta così soggetti “oscuri” ad affossare l’aeroporto di Reggio Calabria in barba a questa magnifica amministrazione o quelle di Brunetti equivalgono a parole proferite al bar da protagonisti di una chiacchierata intercorsa in evidente stato di ubriachezza.

Idiozie di un fifì a parte, l’utilizzo dell’ironia di fronte simili proferite bestialità è ineludibile: chi ha affossato l’aeroporto di Reggio Calabria andrebbe ricercato negli anni tra quei politici reggini di quegli schieramenti di sinistra e tal destra democristiana che hanno fatto un boccone di Sogas mangiandone a piene mani tra cda ed inutili assunzioni clientelari. E oggi chiediamo a cosentini e catanzaresi di risollevare il nostro aeroporto?

Del consiglio di ieri si salva solo Minicuci, l’unico in grado di argomentare tecnicamente e snocciolare i dati di un bilancio disastroso: un tecnico appunto e non un politico e per questo figura inadeguata a guidare politicamente una coalizione. 

Ed oggi il centro-destra avrebbe più che mai bisogno di una guida politica.

Giuseppe Minnella - Portavoce Provinciale MSI-FT


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