Non
possiamo utilizzare toni più pacati soprattutto dopo l’ultima settimana che è
stata poi tra le più imbarazzanti: dai calzini spaiati al giusto, ma totalmente
inutile, appello alla liberazione di Patrick Zaki fino
alla censura di alcuni manifesti per una campagna contro l’aborto.
Una idiozia dietro l’altra data in pasto dai social media manager di un sindaco che ha tempo per tutto tranne per ascoltare i suoi cittadini e trattare temi che attanagliano la città come spazzatura, crisi economica, emergenza sanitaria: tutti problemi secondari per chi gode, e cominciamo a credere che sia così, di totale immunità e impunità.
Squadra
di collaboratori in cui figurano diversi indagati per corruzione, ricandidati,
rieletti e a cui vengono affidati importanti ruoli istituzionali; un braccio
destro da lui delegato alle ultime elezioni alle nomine dei presidenti di
seggio finito in carcere, un processo che lo vede indagato per fatti accaduti
ormai 6 anni fa che va verso la prescrizione: qualsiasi altro comune d’Italia
in tali condizioni sarebbe stato sciolto da tempo ma evidentemente la legge è
uguale per tutti “tranne qualcuno” è l’aggiunta che consigliamo di elevare nei
tribunali italiani.
Questa l’idea che si sta facendo avanti in molti cittadini ormai sconfortati da sei anni di dis-amministrazione, menzogne e promesse mai mantenute.
In questo contesto non passa inosservato nemmeno quanto dichiarato dal prefetto Mariani che tra le righe informa la cittadinanza che dovrà beatamente tenersi la spazzatura sull’uscio di casa e in mezzo alla città per ancora molto tempo: mancava solo l’appello finale a non rompere più le scatole sul tema. A nulla sono valse le deleghe che il sindaco più incapace d’Italia ha in mano da ormai diversi anni senza che niente abbia fatto per trattare il tema: si sa per trattare certi argomenti servono capacità e voglia di lavorare; latitando entrambi è molto più facile scaricare ad altri la responsabilità.
Tra
una telefonata e l’altra di cittadini ormai disperati, senza lavoro, invasi
dalla spazzatura e da bollette della Tari salatissime che ci chiedono aiuto e
assistenza legale abbiamo cercato, con le tempie fumanti, di resistere e non
commentare le innumerevoli stupidaggini portate all’attenzione da
un’amministrazione che, mettendo a frutto gli insegnamenti delle generazioni
politiche passate da cui eredita un’ideologia di violenza militante, disprezza
ogni idea che non sia la propria e fa di tutto per impedirne l’espressione.
Ecco però che quando pensi che il fondo sia stato già toccato e più volte perforato una lampadina si accende nelle menti dei più fanatici del clan Falcomatà: “abundantis abundantibus” come diceva Totò ed ecco tirata fuori la proposta per la cittadinanza onoraria al terrorista Abdullah Ocalan leader dell’organizzazione PKK dei terroristi curdi definito “simbolo di pace”!
Evidentemente
nella macchina quotidiana di distrazione di massa dei falcomatiani la
produzione di scemenze quotidiane ha fatto scivolare troppo la frizione a
qualcuno. Adesso attendiamo con ansia la proposta di istituire dei gulag per gli
oppositori di Falcomatà: il periodo del carnevale è quello giusto.
Giuseppe Minnella - Portavoce provinciale
Movimento Sociale Fiamma Tricolore
Federazione di Reggio Calabria
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