Reggio Calabria in ginocchio: la ‘ndrangheta istituzionale ha raso al suolo la città!


Reggio Cal. 4 ago
- Ormai la resa dei conti è vicina: da ogni angolo della città si alza l’urlo disperato dei suoi cittadini coperti da spazzatura, con i rubinetti a secco, vessati dalle tasse e da una crisi economica che l’attuale amministrazione metropolitana cerca di acuire ogni giorno di più.

Reggio Calabria ha passato anni difficili nel corso della propria storia millenaria ma nemmeno le invasioni barbariche, le scorrerie dei pirati, la peste del 1743 e i vari terremoti hanno prodotto effetti così devastanti paragonabili a quelli di chi oggi amministra la città e degli organi governativi periferici che dovrebbero vigilare su questa amministrazione.

Ogni segnalazione infatti, ogni denuncia, ogni disservizio causato da Falcomatà e soci finisce puntualmente nel cestino della spazzatura senza che nessuno faccia nulla per fermare il piccolo Attila.

Nel corso di questi mesi la produzione di denunce di illeciti è schizzata alle stelle, spese strane, bilanci comunali inesistenti, consiglio comunale completamente esautorato e riunito tre volte in otto mesi per discutere di fesserie senza che nessuna autorità abbia mosso un dito per fermare la distruzione di una città.

Così mentre le colline bruciano per l’infame business di pochi, mentre i cittadini chiedono acqua (e non pane) sono in arrivo i monopattini elettrici e il sindaco incontra il capo dell’opposizione per parlare di cultura ebraica! Quando la realtà supera l’assurdo.

Mai si era vista Reggio Calabria ridotta così: sporca, brutta, inospitale, nemica di cittadini e turisti. La ciliegina sulla torta è quella di una estate come non mai: una amministrazione di incapaci è riuscita a desertificare il centro città costringendo attività un tempo floride ad abbassare le serrande ed altre a licenziare gran parte del personale.

Come avevamo previsto, non serviva certo un genio, la scelta cervellotica di eliminare l’unica arteria principale del centro cittadino ha letteralmente cacciato cittadini e turisti da Reggio e ogni giorno di più i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Se l’incapacità fosse l’unico difetto di questa amministrazione avrebbero già chiesto scusa da tempo e sarebbero tornati, quei pochi che ce l’hanno, al loro lavoro. I nostri disoccupati eccellenti invece, quelli che non sbagliano mai, tronfi della loro megalomane convinzione di essere i migliori non hanno la benchè minima intenzione né la dignità di ammettere il gravissimo errore e ripristinare lo stato dei luoghi.

Reggio Calabria sta diventando così un grande cimitero e allora sì che i morti potranno votare, legalmente stavolta. Tenuto conto che la mancanza totale di dignità da parte di chi amministra, la totale assenza di senso di vergogna, di educazione e rispetto nei confronti dei propri cittadini ed elettori non porterà alle dimissioni di nessun incapace disoccupato adibito ad amministrare la città, quello che ormai da mesi tutti si chiedono è: cosa altro deve accadere, quali altre torture il popolo reggino dovrà sopportare prima che la legge, si badi bene, nessun altro che la legge,  rimuova dal suo scranno il suo distruttore e nemico più acerrimo insieme ai suoi complici?

Giuseppe Minnella - Portavoce Provinciale

Movimento Sociale Fiamma Tricolore


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