Collasso del sistema raccolta rifiuti a Reggio Calabria: la colpa è degli incapaci Falcomatà e Brunetti.

Reggio Cal. 8 Ott - Un nuovo periodo di emergenza rifiuti e sanitaria, stavolta peggiore di quella ancora in atto e mai terminata, è alle porte per la città di Reggio Calabria e i suoi cittadini che da sette lunghi anni fanno i conti con l’amministrazione più incapace che la storia dell’umanità possa ricordare.

Con la sospensione dell’aggiudicazione della gara di appalto per il servizio di raccolta rifiuti alla ditta Teknoservice srl, sulla quale numerose ombre aleggiano nell’aria e già assorta alle cronache giudiziarie più volte negli ultimi mesi, il rischio del blocco totale del servizio è più che una ipotesi.

Non provi il sindaco di Reggio Calabria a imputare ad altri responsabilità che ricadono solo ed esclusivamente sulla sua totale incapacità amministrativa e quella dei suoi affezionati ed altrettanto incapaci collaboratori. Da anni infatti ascoltiamo una sequela di prese in giro e menzogne da parte di chi dovrebbe avere la dignità di dimettersi e liberare così la città di Reggio Calabria. Annuncite cronica quella del, purtroppo, sindaco e del suo assessore: dall’impossibile passaggio a Castore del servizio fino ai cassonetti intelligenti ed alle altre innumerevoli buffonate date in pasto a stampa e social e rimaste ad oggi lettera morta.

Nel totale immobilismo di quelle istituzioni, che dovrebbero immediatamente far commissariare il comune di Reggio Calabria per la mancata fornitura dei servizi essenziali al vivere civile dei suoi abitanti, non possiamo non tener conto di come questa amministrazione, nonostante abbia goduto di facili finanziamenti da governi amici e complici silenzi, non riesce a cavare un ragno dal buco della propria incompetenza.

Reggio rischia così di rimanere per mesi senza il servizio di raccolta dei rifiuti dopo due anni di proroghe, a suon di ordinanze comunali, ad Avr che non vede l’ora di abbandonare una città che con i suoi politici ha tentato di corromperla a più non posso (inchiesta Helios) e che vede due di loro, tra cui l’onnipresente Castorina, rinviati a giudizio. 

Non basta dunque una diretta su Facebook: il “dramma” di cui parla Falcomatà ha precisi responsabili in cui egli stesso recita la parte del protagonista principale, premio Oscar di disastri amministrativi.

Oggi lo stesso si rivolge e confida nel Prefetto, al quale anche noi facciamo appello, affinchè utilizzi tutti i poteri in suo possesso e l’attuale legge in vigore per liberare Reggio Calabria da colui che ne sta deturpando quotidianamente l’immagine ed il decoro a livello nazionale!

Ad un anno esatto dall’inizio dell’ormai famoso “Secondo Tempo” falcomatiano la città è in ginocchio nonostante governi amici abbiano foraggiato un’amministrazione morente con oltre 250 milioni di euro: avremmo preferito barattare questi milioni, che andranno sicuramente sprecati, con amministratori capaci e privi di megalomania.

Falcomatà avverte dunque i cittadini che il “periodo di emergenza continuerà” scaricando così sugli stessi e sui loro comportamenti qualsiasi responsabilità dimenticando però di indicare cosa ne dovranno fare dei rifiuti nel frattempo. Non osi quindi parlare di strumentalizzazione della situazione dopo sette anni di continui fallimenti in cui ha distrutto definitivamente una città già di per sè in crisi ed a cui è stato lui a dare il colpo di grazia.

Ricerchi nei meandri della propria coscienza una traccia residua di dignità e si dimetta!


Giuseppe Minnella - Portavoce Provinciale

Movimento Sociale Fiamma Tricolore


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