Il fanatismo politico della maggioranza falcomatiana affonda Reggio Calabria: istituzioni incapaci di trattare gli argomenti essenziali della vita quotidiana.

Reggio Cal. 29 Ott. - Una amministrazione dovrebbe avere come compito principale quello di occuparsi dei principali aspetti che regolano la vita pubblica della collettività che li ha chiamati a governare recandosi alle urne.

Non volendo in questa sede scendere nel merito dei “morti votanti”, non possiamo fare a meno di osservare che tale amministrazione tutto fa tranne quello per cui dovrebbe invece operare quotidianamente e senza sosta visti gli innumerevoli problemi che oggi affliggono la nostra città.

Chiaro è ormai, dopo sette anni, l’assoluta incompetenza del comandante della squadra che, nonostante i continui tentativi romani di rifocillarne le casse, non riesce a dare una rotta al suo operato e la mancanza totale di sforzi in tal senso sfocia in una fin troppo palese malafede. Sfidiamo a dimostrare il contrario: l’esistenza di un briciolo di dignità avrebbe infatti portato alle dimissioni già da tempo!

La cosa però più grave da imputare a questa amministrazione è il suo fanatismo politico: dietro finti compagni democristiani della peggior specie (mi scusino i democristiani da prima repubblica ma io utilizzo il termine “democristiano” in modo dispregiativo come viene utilizzato senza senso al giorno d’oggi il termine “fascista”), affaristi e arruffa popolo si nasconde una maggioranza di gente senza idea alcuna, totalmente incapace di amministrare, ignoranti politici ma non di intrallazzi, che tronfia della sua dis-amministrazione fa apparire la città come una nave alla deriva in un mare che è in tempesta.

In una Reggio che affonda, giorno dopo giorno a vista d’occhio, è mai possibile che un consiglio comunale debba trattare solo e soltanto di corridoi umanitari, scioglimento di partiti e cittadinanze onorarie? Tutto ciò quando mezza città è senza acqua e l’altra mezza è sommersa dai rifiuti e dalle promesse continue di discariche, cassonetti e altre innumerevoli menzogne (rivelatesi tali con il tempo) proferite dall’assessore al ramo senza che costui dopo oltre un anno abbia almeno il pudore di chiedere scusa ai cittadini.

Inciviltà amministrativa che si rispecchia nella sempre maggiore inciviltà dei suoi cittadini che, emulando e prendendo spunto da chi li amministra, abbandona rifiuti ovunque, getta carte per strada, parcheggia in modo selvaggio senza curarsi minimamente del disturbo che arreca agli altri utenti che, sempre in minor numero, si sforzano di rispettare invece le regole in quella che è ormai diventata una città-giungla!

Oggi chi lascia Reggio Calabria non lo fa più o solo per questioni economico lavorative: questo stato di cose genera infatti, ormai da tempo, un profondo malessere in chi non vuole “falcomatizzarsi”, coniamo questo termine per definire il reggino incivile allo stato brado, abbandonando così la città alla prima occasione utile.

E allora ci chiediamo il senso comune del pudore e della dignità personale che per ognuno ha un’asticella più o meno alta, esiste in chi oggi amministra la città di Reggio?

Rivolgiamo un appello anche alle forze di opposizione: comprendiamo la frustrazione di confrontarsi con questi personaggi ma non ci si può abbassare ad un livello da osteria e da bar dello sport! Capiamo bene lo sconforto quando di fronte a denunce, violazioni palesi di leggi e regolamenti, le altre istituzioni non solo fanno spallucce ma sono complici ormai dichiarate di questa amministrazione!

Questa però non è una giustificazione sufficiente a squalificare l’aula consiliare che andrebbe disertata quando si presentano ordini del giorno come quelli dell’ultima seduta altrimenti si finisce per legittimare una maggioranza esperta solo ed esclusivamente in argomenti di distrazione di massa ed evita ogni discussione riguardante i problemi quotidiani della città, la loro gestione e la loro risoluzione.

Giuseppe Minnella - Portavoce provinciale

Movimento Sociale Fiamma Tricolore


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