Reggio C.: Falcomatà, correi e maggioranza si devono dimettere subito! Perna vada in Procura.

Reggio Cal. 24 nov. - E’ dal pomeriggio del 19 novembre scorso che stiamo assistendo al teatro dell’assurdo in quella Reggio Calabria che da sette anni è messa a ferro e fuoco da una maggioranza di incapaci, venditori di residua dignità per acquistare poltrone e incarichi.

Venerdì scorso infatti non è stato condannato solo il sindaco Falcomatà ma è stata decapitata la giunta comunale di Reggio Calabria e i vertici della Città Metropolitana.

Subito pochi minuti dopo l’illusionista Giuseppe, quello di “Notting Hill”, della Villa comunale come “Central Park” e dei paragoni da follia pura con la civilissima Oslo è stato capace di deviare l’attenzione dalla sua condanna grazie alle nomine di due “yes-man” come Brunetti e Versace che, siamo d’accordo con chi lo ha affermato, sanno ben poco di politica quanto invece rispondono alle esigenze di un capo azzoppato di manovrare due marionette durante i mesi di sospensione.

E’ certo che la pantomima sarebbe potuta finire già in serata con il deposito delle dimissioni da parte di componenti di giunta e di maggioranza che non hanno avuto la minima attenzione da parte del loro capo, trattati come pezze da piedi, certo il Falcomatà che la loro inesistente dignità non gli avrebbe fatto muovere un passo verso la ragione ovvero le dimissioni. E così è stato.

Un capo conosce sempre i suoi uomini e Falcomatà conosce la miserabilità dei suoi e certo di ciò ha potuto compiere scelte in solitaria conscio del fatto che al massimo il supremo sgarbo verso le istituzioni, la città, il proprio partito sarebbe potuto costare al massimo un paio di poltrone.

In uno scenario simile parte la gara a chi fa la figura peggiore: anche il centrodestra, forse perché ormai assuefatto all’impunità e alla protezione istituzionale del Falcomatà, si è fatto trovare impreparato e anziché arringare il popolo fuori ed occupare l’aula fino a quando non fossero pervenute le dimissioni di una maggioranza annichilita dalla sentenza “Miramare”, si è riunito spaesato in contesti che di istituzionale avevano ben poco e, con la totale assenza dei partiti nazionali, ognuno ha rivendicato i propri voti e la tutela della propria posizione personale. 

Proprio i partiti nazionali, presenti tra gli scranni del palazzo, sono i grandi assenti della partita e lasciano i reggini nella più totale rassegnazione al fatalismo.

L’unico ad essersi dimesso dal nulla (basta vedere le deleghe rimastegli) è il prof. Perna al quale la Procura dovrebbe inviare, dopo la conferenza stampa e la figura meschina rimediata domenica mattina, una convocazione urgente per farsi riferire i fatti a cui lo stesso ha alluso invitando i giornalisti ad “indagare”. Complice lui come tutti gli altri componenti in quella giunta in cui, parole sue, “se esprimevi dissenso eri fuori”. Frase che suona simile a quella degli adepti di Hitler che nei vari processi dopo la guerra rispondevano “eseguivamo solo gli ordini”. Ributtante.

Da quel momento in poi si parla di dimissioni promesse se.., di deposito delle stesse dai vari notai, di dimissioni negate: tutto ciò solo a destra dello schieramento. Così mentre a sinistra si mercanteggiano buoi e pecore in cambio di poltrone il teatro dell’assurdo raggiunge il culmine: viene decapitato il centrosinistra cittadino e si chiedono le dimissioni al centrodestra!

Specializzato in colpi di teatro, proprio quando è sospeso, il Falcomatà decide così di fare il sindaco per la prima volta fuori da una campagna elettorale: visita cantieri (i pochi non abbandonati) e parla con i cittadini. “Futtatindi” della sentenza pare gli riferisca una anziana.

Ha ragione: “futtatindi” sindaco tanto tra spazzatura, acqua, buche hai distrutto una città con la complicità di tutta la politica cittadina, nel silenzio assordante della prefettura, zig-zagando tra i sorci durante la corsetta mattutina e disprezzando la magistratura le cui sentenze vanno rispettate solo quando riguardano gli altri.

Terminato tale racconto da reparto psichiatrico ci permettiamo di rimanere tra i pochi seri che si occupano ancora di politica anche se dai numeri relativi: Falcomatà, i suoi correi e la maggioranza si dimettano subito!

Giuseppe Minnella - Portavoce Provinciale

Movimento Sociale Fiamma Tricolore


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